Santa Cecilia

Noto D.O.C.

100% Nero d'Avola
Santa Cecilia

Santa Cecilia è il nostro vino di punta dalla più importante varietà siciliana: il Nero d’Avola. Il lungo lavoro di ricerca del luogo migliore per fare un grande vino con questa varietà ci ha portati a Noto, luogo di origine di questa varietà dove insiste la DOC Noto, all’estremità meridionale della Sicilia. Con le sue terre bianche e le sue vigne antiche è l’epicentro della coltivazione del Nero d’Avola. Santa Cecilia è espressione di eleganza, potenza, equilibrio ed esaltazione dei profumi unici delle terre di Sicilia, ed oggi punto di riferimento per i rossi da uve autoctone siciliane. Il suo nome deriva da quello della nostra famiglia: Planeta di Santa Cecilia.

Dicono i nostri Ambassadors

Dark Stewed figs, plums on the initial Palet finishing with lingering leather and dark chocolate notes.
Marc Taub, Kristin Blizzard, Matthew Gallery and Desiree Napolitano Leja, Palm Bay - Planeta Ambassadors in USA
Marc Taub, Kristin Blizzard, Matthew Gallery and Desiree Napolitano Leja
The elegance, the queen, the supreme of Nero d'Avola.
Thierry Cohen and Kazumi Teraoka, JET - Planeta Ambassadors in Japan
Thierry Cohen and Kazumi Teraoka
Elegant, bold and ready to be the protaganist of the evening.
Giovanni Cardullo, GioWine - Planeta Ambassador in South America
Giovanni Cardullo
Un vino di classe.
Antonio Stopper, Stoppervini - Planeta Ambassador in Germany, Austria, Switzerland
Antonio Stopper
Santa Cecilia's complexity brings the perfect balance of elegance and flavour intensity, a joy on any table.
Ian Carterton, Noble Estates - Planeta Ambassador in Canada
Ian Carterton
Tipico vino del sud, caffè con cioccolato.
Ilya Shapiro, Arsenal - Planeta Ambassador in Russia
Ilya Shapiro
Flagship wine with a lot of complexity.
Jacques Lessard, La Celeste Levure - Planeta Ambassador in Canada
Jacques Lessard
Il calore di Sicilia al naso, il vento del mare in bocca.
Eberhard Spangenberg, Garibaldi - Planeta Ambassador in Germany
Eberhard Spangenberg
Charming mix of power and elegance with a dense dark fruit and spicy backbone.
Wolf Steppat and Nils Citron, Weinundglas - Planeta Ambassador in Germany
Wolf Steppat and Nils Citron
Territory
Altimetry
34 - 40 m
slm
Clime
21°
temperatura media
Density
5.000
piante per ettaro
Farming system
Cordone speronato
First Vintage
1997
Time of Harvest
20 Settembre
Alcohol Content
13,5% vol.
Vinification
Diraspapigiatura seguita da 21 giorni di permanenza sulle bucce; dopo svinatura segue fermentazione malolattica in acciaio, affina per 14 mesi in barriques.

Tasting Notes

Rosso porpora tendente al viola.

Vintages

Agosto caldo e settembre fresco con qualche pioggia hanno fatto seguito ad un inverno con poche piogge.

Inizia il ciclo delle vendemmie calde con vendemmia asciutte e calde dall'inizio alla fine.

Annata caratterizzata da inverno e primavera con poca pioggia, agosto molto caldo e settembre fresco e asciutto.

Annata quasi perfetta per i bianchi per luglio ed agosto luminosi e caldi al punto giusto. I rossi molto ben concentrati con tannino caldo e netto.

L'estate più fresca (con il 2004) ci ha dato dei bianchi molto buoni fruttati e pieni per maturazioni lente, e dei rossi varietali e dal tannino fitto e morbido.

Inverno e primavera quasi senza pioggia. Produzioni basse e qualità molto buona in controtendenza al resto di Italia. Migliori i bianchi dei rossi, peraltro molto concentrati.

Qualche pioggia più del solito ha rinfrescato parte della vendemmia, i bianchi con tanto frutto e struttura; i rossi con colore e corposit.

Inverno e primavera freddi e piovosi hanno preparato alla perfezione le vigne alla vendemmia, iniziata con circa 15 giorni di ritardo e con clima fresco e temperato. I bianchi molto freschi.

Piogge invernali e primaverili molto abbondanti hanno preparato perfettamente i vigneti alla maturazione estiva e autunnale. Le temperature straordinariamente fresche e temperate di luglio, agosto e settembre hanno fatto il resto, con uve arrivate in cantina in condizioni perfette.

Un tardo Autunno piovoso e temperature invernali fredde ma non rigide hanno posto solide basi per la bella vendemmia 2006. Le vigne sono andate in riposo con i terreni ben saturi d'acqua. Dopo un inverno piovoso, la primavera è stata particolarmente fresca e asciutta. Un'estate mite ha permesso una maturazione ottimale delle uve sia bianche che rosse. Per quanto attiene alla qualità delle uve, la vendemmia 2006 è stata eccellente. Uve perfettamente sane e quantità generalmente in calo del 10%. Possiamo descrivere questa vendemmia come luminosa e solare. Tutte le varietà eliofile - Syrah, Nero d'Avola - sono di una ricchezza estrattiva straordinaria.

C'eravamo salutati con un autunno 2006 chiuso con delle buone piogge ottobrine che avevano ben preparato la vite al riposo autunnale ed invernale. E' seguito un inverno relativamente mite, caratterizzato da temperature mai troppo basse e piovosità inferiore alla media. Un andamento climatico in linea con quanto avveniva nel resto d'Italia, con la differenza che nella nostra regione gli inverni miti sono la norma. A questo inverno che ci aveva fatto temere per le riserve idriche estive - è seguita una primavera insolitamente ricca di precipitazioni, con abbondanti eventi piovosi che hanno interessato tutta la nostra regione sino all'inizio di maggio. Ecco perchè in Sicilia non vi erano per nulla i presupposti per una vendemmia anticipata, addirittura sino a metà luglio si pensava ad una vendemmia in ritardo. Da luglio in poi, i momenti più importanti per la definizione della qualità, il clima è stato particolarmente propizio. Dopo un paio di brevi ma intense ondate di caldo il tempo si è messo al bello, le temperature si sono stabilizzate e una persistente alta pressione ci ha regalato una vendemmia priva di pioggia e con maturazioni straordinarie. Per chi ama i confronti, a nostro avviso le annate recenti più assimilabili al 2007 sono, in Sicilia, il 1997 e il 2001.

La vendemmia 2008 si è conclusa il 4 ottobre. Nel tardo autunno e nel periodo invernale del 2008 si sono avute piogge leggermente al di sotto dello standard e temperature nella media stagionale. La primavera ha evidenziato piogge leggere mai abbondanti; l'ultima, alla fine di aprile, è stata decisiva per la qualità . Le uve hanno beneficiato di un clima fresco ed asciutto che le accompagnate sino alla vendemmia, senza eccessi di calore e temperature ideali per le maturazioni. Le uve sono quindi sane e non hanno avuto bisogno di interventi di difesa fitosanitaria. Il risultato è una vendemmia superba, con punte di eccellenza assoluta per le varietà autoctone.

L'andamento stagionale ha registrato un autunno ed un inverno freddo e poco piovoso, mentre il periodo primaverile è stato caratterizzato da piogge abbondanti anche nel periodo pre-estivo. La vigna ha affrontato l'estate e le maturazioni in perfetto stato di salute. La media delle temperature estive è stata eccellente: piacevolmente fresca, regolare, senza picchi di caldo, mai sopra la media stagionale. Bilanciato l'irraggiamento solare. La vendemmia è iniziata con un ritardo di circa 14 giorni. Le temperature sono aumentate sensibilmente dopo il 20 agosto, mantenendo però il buon livello di umidità ed evitando la disidratazione e la concentrazione del frutto.

L'andamento climatico che ha caratterizzato la vendemmia 2010 è stato particolarmente favorevole. L'autunno del 2009 era terminato con piogge abbondanti, ideali per mandare in riposo la vigna. L'inverno ha avuto temperature nella norma e piogge non troppo abbondanti. Anche la primavera è stata nella norma, con piogge nella parte finale. L'estate è iniziata con temperature molto fresche sino alla metà di agosto; in seguito la temperature è aumentata completando alla perfezione la maturazione. Intorno al 20 settembre, una pioggia ha aiutato anche la vendemmia a Vittoria. Sull'Etna invece l'estate è iniziata siccitosa ma le piogge di fine settembre sono state propizie ed hanno prolungato i tempi di vendemmia sino al 21 ottobre. 2010 una vendemmia da 10? Forse, ma sicuramente super.

Le uve: la vendemmia 2011 ha dato uve perfettamente sane ed una produzione in deciso calo. Registriamo infatti un diminuzione del 15% nella quantità, nella precisione ad un numero e ad una dimensione minore dei grappolo, dunque ad un peso complessivo minore. Tuttavia ciò ha comportato che la qualità del raccolto fosse straordinaria, in modo particolare dei rossi che hanno giovato di un naturale, e quindi perfetto, diradamento. Le temperature sono rimaste nella media, e ciò che è più importante, senza picchi di caldo. Settembre ed ottobre sono stati miti, qualche pioggia finale ha completato alla perfezione la della vendemmia. Vittoria e Noto: il lungo periodo privo di pioggia che ha anticipato la vendemmia, ha permesso che le varietà autoctone siciliane della zona maturassero al meglio. Avremo un Cerasuolo di Vittoria intenso per profumi e dal colore più carico del consueto. La vendemmia a Noto è stata una festa grazie ai grandi profumi intensi del Moscato ed a un Nero d’Avola esuberante e perfettamente in equilibrio

Vendemmia da ricordare per il Nero d’Avola. Struttura, equilibrio, colori brillanti e naso esuberante accompagnato da gradazioni alcoliche assolutamente in equilibrio. Quindi di entrambe le aziende siamo più che contenti e ci aspettiamo quindi delle versioni di Cerasuolo e Santa Cecilia uniche. Le ragioni della superiore qualità sono da ricondurre al settembre asciutto e fresco ideale, condizione ideale per il Nero d’Avola.

L’inverno a Noto è stato molto asciutto e anche la primavera ha dato pochissima acqua. Per questo dei Nero d’Avola abbiamo preferito diradarli poco più del previsto. Alla fine la vendemmia è stata molto fresca e ci ha dato un Nero d’Avola pieno, denso e non troppo alcolico.

Una buona vendemmia specialmente per il Moscato di Noto e i motivi sono facilmente leggibili. Un’annata complessivamente con poche precipitazioni in inverno e in primavera, come ormai ci abitua il Sud estremo della Sicilia, ma con una serie continua di mesi decisamente più freschi del solito e quindi ideali per il moscato e di aiuto anche al nero d'Avola. Anche a Noto nel 2014 i tre mesi decisivi per la qualità risultano tra i più luminosi della serie in analisi. Il Nero d'Avola aveva poca uva cosi come in tutta l'isola.

Awards

  • 2014

    – Jancis Robinson: 17++
    – Vini Buoni d'Italia: Corona

  • 2013

    – Vini Buoni d'Italia: Corona
    – Jancis Robinson: 16,5+
    – Wine Advocate Robert Parker: 93
    – 5StarWines: 90/100
    – Giardini Notes Wine Ranking: 91/100
    – Vinous: 91
    – James Suckling: 94

  • 2011

    – Decanter World Wine Awards: Silver (90 pt.)
    – Radici del Sud: 1° classificato - Giuria Buyer - Nero d'Avola
    – Merano Wine Festival - International Wine & Food – Excellence: Gold Medal
    – Jancis Robinson: 17.5
    – Wine Enthusiast: 94
    – James Suckling: 93
    – Wine Advocate Robert Parker: 93
    – Guida essenziale ai vini d'Italia di D. Cernilli: 92
    – Vinous: 92
    – Wine Spectator: 90

  • 2010

    – Guida vini Siciliani (Gds): Vino a 5 stelle
    – Radici del Sud: vincitore cat. Internazionale
    – Gambero Rosso: Tre Bicchieri
    – I vini di Veronelli: Super Tre Stelle
    – Decanter World Wine Awards: Commended
    – Wine Enthusiast: 91
    – I migliori vini d'Italia 2016 (Longo Comparini): 90
    – Wine Advocate Robert Parker: 89
    – Wine Advocate Robert Parker: 88
    – Wine Spectator: 89

  • 2009

    – I vini di Veronelli: Super Tre Stelle
    – Wine Review Online: 94
    – James Suckling: 94
    – Wine Enthusiast: 90
    – Wine Spectator: 87
    – Wein-Plus.eu: 85

  • 2008

    – Decanter World Wine Awards: Silver
    – Sommelier Wine Award: Bronze
    – James Suckling: 93
    – Wine Enthusiast: 91
    – Vinous: 90
    – Wine Advocate Robert Parker: 90
    – Merano Wine Festival - International Wine & Food: Excellence

  • 2007

    – Decanter World Wine Awards: Silver
    – James Suckling: 93
    – Wine Enthusiast: 92
    – Falstaff: 91
    – Wine Advocate Robert Parker: 88
    – Vinous: 89
    – Wine Advocate Robert Parker: 86
    – Vinous: 88
    – Wine Spectator: 87
    – Jancis Robinson: 17,5

  • 2006

    – Gambero Rosso: Tre Bicchieri
    – Decanter World Wine Awards: Bronze
    – James Suckling: 92
    – Wine Advocate Robert Parker: 92
    – Wine Spectator: 90
    – Vinous: 90
    – Wine Enthusiast: 89
    – Wine Advocate Robert Parker: 90
    – Jancis Robinson: 17

  • 2005

    – Wine Advocate Robert Parker: 94+
    – Falstaff: 91
    – Wine Enthusiast: 91
    – Vinous: 90
    – Wine Advocate Robert Parker: 90
    – Wine Spectator: 86
    – Jancis Robinson: 15,5

  • 2004

    – Wine Spectator: 86

  • 2003

    – Decanter: Silver
    – Wine Enthusiast: 92
    – Vinous: 87
    – Wine Spectator: 85

  • 2002

    – Decanter: Bronze
    – Wine Enthusiast: 86
    – Wine Spectator: 86

  • 2001

    – Decanter: Commended
    – Wine Advocate Robert Parker: 93
    – Wine Advocate Robert Parker: 88
    – Wine Spectator: 88

  • 2000

    – Wine Advocate Robert Parker: 89
    – Wine Spectator: 88

  • 1999

    – Wine Enthusiast: 90
    – Vinous: 88
    – Wine Advocate Robert Parker: 89
    – Wine Spectator: 85

  • 1998

    – Wine Advocate Robert Parker: 89
    – Wine Spectator: 87
    – Wine Advocate Robert Parker: 89

  • 1997

    – Gambero Rosso: Tre Bicchieri
    – Bibenda: 5 Grappoli
    – Wine Spectator: 88
    – Wine Advocate Robert Parker: 86

Timballo di anelletti al ragù

Timballo di anelletti al ragù

Per noi il timballo di anelletti è il piatto della Pasqua. Gli anelletti sono un formato di pasta di grano duro difficile da trovare fuori dalla Sicilia, ottimo da cucinare al forno, in timballo. “Timballo” viene dalla parola di derivazione araba Timalla (“Timbale” da “Atable”), ovvero tamburo, dalla forma cilindrica schiacciata che il timballo ha. La crosta in pangrattato esterna può essere più spessa. A noi piace non troppo spessa, troviamo che il piatto risulti più delicato e leggero.

INGREDIENTI
Per 6-8 persone
1 kg di anelletti
150 g di provola dolce
150 g di pangrattato
80 g di pecorino siciliano dop grattugiato
sale
Per il ragù
600 g di carne
di spalla di maiale
600 g di muscolo di manzo
2 cipolle
1 carota
1 sedano
2 litri di passata
di pomodoro
1 cucchiaio
di concentrato
di pomodoro
1 bicchiere di acqua
1 bicchiere di vino rosso, meglio se vecchio
alloro
olio extravergine d’oliva
Per i piselli
400 g di piselli freschi 1 cipolla piccola
50 g di burro
sale e pepe

Difficoltà 3/5
Tempo 1 ora

Tritate finemente le cipolle e rosolatele con un bicchiere d’acqua e un filo d’olio in una casseruola. Nella stessa casseruola, aggiungete la carne tagliata a pezzi e rosolatela bene. Sfumate col vino e lasciate cuocere per 10 minuti.
Aggiungete il concentrato di pomodoro, la salsa, l’alloro e lasciate cuocere a fiamma bassa per almeno 2 ore o più. Il ragù sarà pronto quando la carne sarà sfatta, tenera e stracotta.
In una padella fate rosolare una cipolla tagliata finemente. Quando la cipolla è ben tostata, aggiungete i piselli. Cuocete per 5 minuti.
Cuocete gli anelletti in abbondante acqua salata. Cuoceteli molto al dente. Scolateli e conditeli con il ragù. Lasciate raffreddare e aggiungete la Provola a dadini e i piselli.
Imburrate con le mani una teglia da forno con i bordi alti. Una volta imburrata, versate un pugno di pangrattato e fate in modo che l’intera teglia sia ricoperta da uno strato leggero di pangrattato.
Versate al centro gli anelletti conditi e schiacciate con delicatezza fino ad avere una superficie omogenea. Chiudete il timballo ottenuto con pangrattato e una spolverata di Pecorino grattugiato. Cuocete in forno per 30-40 minuti a 180 °C.

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